Non c'è nulla che calmi lo spirito come un rum e la vera religione.
Ho sempre amato la solitudine, una caratteristica che tende ad accentuarsi con l'età.
Io penso e penso per mesi ed anni. Novantanove volte, la conclusione è falsa. La centesima volta ho ragione.
Le tre regole di lavoro: 1. Esci dalla confusione, trova semplicità. 2. Dalla discordia, trova armonia. 3. Nel pieno delle difficoltà risiede l'occasione favorevole.
Tanto più avanza l'ulteriore evoluzione del genere umano, tanto più certo mi sembra quel sentiero verso la genuina religiosità che non si adagia sulla paura della vita, sulla paura della morte e sulla fede cieca.
La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo.
La critica spesso non è una scienza; è un mestiere, dove occorrono più salute che spirito, più lavoro che capacità, più abitudine che genio.
Lo spirito della persona è in un certo senso autore del corpo.
L'essenza dello spirito dell'uomo sta nelle nuove esperienze.
La malignità caro signore, è lo spirito della critica, e la critica è l'origine del progresso e della civiltà.
Lo spirito riempie l'oscurità dei cieli; riempie l'anelito senza fine dell'anima.
Lo spirito si migliora col cangiare di alimento. La diversità delle letture piace all'immaginazione come piace all'orecchio la diversità dei suoni.
Non v'è un posto definito dove appoggiare lo spirito.
Nulla è più forte di quello che viene dallo spirito.
La pace esige una sua psicologia, un suo spirito morale, che, prima di rivolgersi agli altri, si riflette sopra colui che vuole esercitare la pace.
Non si può afferrare lo spirito di un bambino rincorrendolo; ci si deve parare innanzi e amarlo per quello che presto darà in cambio.