L'abbandono è la peggiore crudeltà che si possa fare ad un cane, perché tra cane e padrone c'è un tacito, atavico accordo di mutua fedeltà.
Nonostante una lunga vita piena di difficoltà di tutti i generi, alla fine mi considero un privilegiato per il fatto di essere un artista.
Roma ha l'osteria, luogo popolaresco, un po' buio, bonario, con tavole di marmo, boccali di vino, belle insegne rossastre con le scritte: «Vino dei Castelli a tanto il litro».
La storia dell'umanità non è che un lungo sbadiglio di noia.
La mia noia potrebbe essere definita una malattia degli oggetti, consistente in un avvizzimento o perdita di vitalità quasi repentina; come a vedere in pochi secondi, per trasformazioni successive e rapidissime, un fiore passare dal boccio all'appassimento e alla polvere.
L'intellettuale è come il bambino della favola, che rivela all'imperatore la sua nudità.
I cani mi piacciono. Si sa sempre cosa passa per la testa a un cane. I suoi stati d'animo sono quattro. Un cane può essere felice, triste, arrabbiato o concentrato.
Se Cristoforo Colombo fu così felice di vedere degli alberi dopo tanto navigare, figuratevi il suo cane.
Quel che Dio è per l'uomo, l'uomo lo è per il cane.
Il cane è la virtù che non potendo farsi uomo si è fatta bestia.
Il cane possiede la bellezza senza la vanità, la forza senza l'insolenza, il coraggio senza la ferocia...e tutte le virtù dell'uomo senza i suoi vizi.
Per il suo cane ogni uomo è Napoleone; ecco spiegata la costante popolarità dei cani.
Una porta è quella cosa rispetto alla quale un cane si trova sempre dalla parte sbagliata.
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato.
Chi non ama i cani non ama la fedeltà.
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