I cani non si sbagliano mai.— Arthur Conan Doyle
I cani non si sbagliano mai.
Il modo migliore per recitare una parte è quello di viverla.
Nulla è più innaturale dell'ovvio.
Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare.
Il genio si rivela per la cura con cui affronta i particolari.
Chi si dedica a letture occasionali, raramente possiede una cultura molto rigorosa.
Colui che offre al proprio cane cibi non adatti o troppo caldi, sia punito con cento sferzate.
È impossibile rompere l'amicizia con un cane fedele, e darlo via equivale a un omicidio.
L'abbandono è la peggiore crudeltà che si possa fare ad un cane, perché tra cane e padrone c'è un tacito, atavico accordo di mutua fedeltà.
Il timore che un cane possa far del male a un bambino è addirittura ridicolo; molto più giustificata è, semmai, la preoccupazione opposta, che cioè il cane si lasci troppo strapazzare dai bambini, contribuendo così a educarli a una totale mancanza di riguardo nei suoi confronti.
I cani parlano, ma solo a chi sa ascoltarli.
I cani hanno una sorta di invadente disponibilità dell'anima che allevia le persone che cominciano a risecchirsi.
Per il suo cane ogni uomo è Napoleone; ecco spiegata la costante popolarità dei cani.
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato.
Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.
Se Cristoforo Colombo fu così felice di vedere degli alberi dopo tanto navigare, figuratevi il suo cane.