Un uomo religioso è un individuo-massa, cioè una contraddizione in termini.— Aldo Busi
Un uomo religioso è un individuo-massa, cioè una contraddizione in termini.
Non capirò mai l'amante abbandonato che vuole una spiegazione da chi lo lascia: il fatto che non riesca a trovarla da sé è di solito la spiegazione che dovrebbe cercarsi da solo.
Ogni volta che viaggio, viaggio parecchio all'indietro.
Se vuoi sapere qualcosa di un uomo devi aspettare che muoia e che te lo dica una donna.
La chiesa cattolica è la mamma che mette al centro della vita individuale e sociale delle sue pecorelle alla pecorina qualcosa che non ha posto da nessuna parte: la sessualità umana. E sopra vi pianta un codice d'onore, una morale.
L'organizzazione politica, non avendo niente da temere da sessuali frustrati, ha tutto da guadagnare usandoli.
Le credenze religiose degli uomini di ogni paese sono antichi e durevoli relitti dell'ignoranza, della crudeltà, dei terrori e della ferocia dei loro antenati.
I geni religiosi di tutte le epoche si sono distinti per questo tipo di sentimento religioso, che non concepisce né dogma né Dio a immagine dell'uomo; e così non ci possono essere chiese i cui principali insegnamenti siano basati su questi principi.
Ovunque Dio eriga una casa di preghiera, il diavolo vi costruisce sempre una cappella. E si scoprirà dopo aver controllato, che quest'ultimo ha la più vasta congregazione.
La religione è finita. Non c'è più nessuno che si vanti di aver portato a letto una suora.
La religione di Gesù Cristo, annunciata da ignoranti, ha fatto i primi cristiani. La stessa religione, predicata da dotti, oggi fa soltanto degli increduli.
Se si cerca di inserire la religione nel percorso evolutivo dell'umanità, essa non appare come una conquista permanente, ma piuttosto un corrispettivo della nevrosi attraverso cui ogni individuo civilizzato deve passare nel suo itinerario dall'infanzia alla maturità.
La fede ha influenzato il mio modo di dire le cose, spingendomi a scrivere cose vere in un modo più sincero, conciso e diretto; a pensare molto di più ai dettagli.
Il punto di vista secondo cui il credente sarebbe più felice dell'ateo è assurdo tanto quanto la diffusa convinzione che l'ubriaco è più felice del sobrio.
Fin quando ogni pazzo, ogni teologo, ogni baciapile e ogni gazzettiere potrà permettersi di intendere e di applicare la parola di Dio secondo come gli garba al momento, qualsiasi discussione su questioni religiose rimarrà sterile.
La maggior parte delle religioni rende gli uomini non migliori, bensì più cauti. Quanto vale questo?