Il vero eroe alla fine muore. Quelli che restano sono i filosofi.— Aldo Busi
Il vero eroe alla fine muore. Quelli che restano sono i filosofi.
Essere generosi con gli stupidi è un modo come un altro per punirli e rimetterli per sempre al loro posto.
La vita è un orifizio che si contrae senza sosta di cui ognuno di noi è solo una pieghetta del Grande Ano dell'universo dotata a sua volta di orifizi che si contraggono finché dura.
Il volto è servile e servizievole, la maschera è dispotica e intransigente. Il volto ti viene dato, e si esprime su un unico piano orizzontale; la maschera si impone, ed è verticistica anche quando sempre piana.
Come c'è del merito nell'infelicità, c'è dell'intelligenza nell'essere felici.
La vera conoscenza non si accumula, la si smaltisce.
La filosofia dev'essere non più che un condimento all'arte della vita. Dedicarsi soltanto alla filosofia non è meno strano del mangiare sempre e solo rafano.
Una volta pensavo di essere stupido, poi ho conosciuto i filosofi.
La filosofia è sempre una forma di alto dilettantismo, in cui qualcuno, per tanto che abbia letto, parla sempre di cose su cui non si è preparato abbastanza.
I filosofi è cosa strana, non capiscono nulla di arte, mentre gli artisti capiscono assai di filosofia: segno è che l'arte è anche filosofia, ma la filosofia non è arte.
L'uomo che ha gustato una volta i frutti della filosofia, che ha imparato a conoscere i suoi sistemi, e che allora, immancabilmente, li ha ammirati come i beni più alti della cultura, non può più rinunciare alla filosofia e al filosofare.
Quella che è stata la funzione della filosofia fino ad oggi è stata ereditata dalle scienze. La filosofia si dissolve in singole scienze: la psicologia, la logica, la politologia.
L'eredità fondamentale dell'illuminismo sta tutta qui: c'è un modo ragionevole di ragionare e, se si tengono i piedi per terra, tutti dovrebbero concordare su quello che diciamo, perché anche in filosofia bisogna dare retta al buon senso.
La scienza è ciò che sappiamo e la filosofia è ciò che non sappiamo.
Si riconosce un filosofo dal rifuggire tre cose abbaglianti e chiassose: la gloria, i principi e le donne: e con ciò non è detto che non siano queste a venire da lui.
La filosofia offre risultati noiosi per mezzo di un processo sensazionale.