Scrivere è una forma sofisticata di silenzio.— Alessandro Baricco
Scrivere è una forma sofisticata di silenzio.
Disegnato sull'acqua, gli pareva di vedere l'inspiegabile spettacolo, lieve, che era stata la sua vita.
E invece neanche si erano dovuti cercare, questo è incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi.
Forse il mondo è una ferita e qualcuno la sta ricucendo in quei due corpi che si mescolano.
La crudeltà è la virtù per eccellenza dei mediocri, hanno bisogno di esercitare la crudeltà, esercizio per cui non è necessaria la minima intelligenza.
C'è il mare, d'accordo, ma il mare è poi sempre quello, sempre uguale, mare fino all'orizzonte, se va bene ci passa una nave, non è che sia poi la fine del mondo.
Il pubblico non ha l'obbligo di essere grato alle persone senza talento della fatica che fanno a scrivere.
L'anima dell'uomo ha radici nello stomaco. Chiunque scrive molto meglio dopo una bistecca di manzo e una pinta di whiskey che non dopo una tavoletta di cioccolata da cinque cents. Il mito dell'artista morto di fame è una balla.
Scrivere è un'attività per invalidi compiaciuti che sublimano nei libri la frustrazione di non riuscire a vivere.
Scrivere è riuscire a dire le cose gravi con frivolezza e quelle leggere con gravità; ci vuole però, il senso dell'ironia e anche quello dell'autoironia.
Scrivere è come scolpire, bisogna togliere. È un esercizio faticoso, e qualcuno preferisce evitarlo. Ecco spiegata la massa di parole inutili a spasso per il sistema solare.
Forse ho un carattere complicato, ma se non metto le cose nero su bianco non riesco a pensare.
Nei tempi, in cui tutti scrivono bene, pochi scrivono cose grandi.
È più facile scrivere un libro che venderlo.
Come la negligenza nel vestire rivela disprezzo per la società nella quale si va, così lo stile affrettato, trascurato, cattivo rivela un offensivo disprezzo per il lettore, il quale poi lo ripaga giustamente non leggendo.
Scrivere è leggere in sé stessi.