Chi scrive per il suo tempo, disperi di sopravvivergli.— Gesualdo Bufalino
Chi scrive per il suo tempo, disperi di sopravvivergli.
Uno sciocco che tace è la creatura più adorabile del mondo.
Il pacifismo è guercio ma il bellicismo è cieco.
Rimuginare il male senza osare mai compierlo. È così che si formano le vocazioni alla poesia.
Solo l'infelicità è degli uomini, la disperazione è di Dio.
Non c'è scrittore che non somigli al serpente dell'Eden. Solo che spesso la mela è marcia.
Non si è veramente vigili e consapevoli se non si scrive.
Vi scrivo una lunga lettera perché non ho tempo di scriverne una breve.
Di solito i blogger sono apprendisti-mancati-pretesi letterati che si dannano a cercare stima e fama in Internet. O signore e signorine che approfittano della copertura di un nickname, per sfogare umori e ardori, esibire dolciastre poesie o confidare i propri amori (di regola infelici).
Scrivere rientra nelle prestazioni del trapezista da triplo salto mortale senza rete.
Un uomo di ingegno mediocre crede di scrivere divinamente; uno di solido ingegno ritiene di scrivere passabilmente.
Che non si pensa se non quando ci si siede per scrivere è la causa del gran numero di opere mediocri.
Non riesco a capire perché una persona debba impiegare un anno a scrivere un romanzo quando può facilmente comprarne uno per pochi soldi.
Scrivere è come scolpire, bisogna togliere. È un esercizio faticoso, e qualcuno preferisce evitarlo. Ecco spiegata la massa di parole inutili a spasso per il sistema solare.
Scrivere presuppone ogni volta la scelta d'un atteggiamento psicologico, d'un rapporto col mondo, d'un'impostazione di voce, d'un insieme omogeneo di mezzi linguistici e di dati dell'esperienza e di fantasmi dell'immaginazione, insomma di uno stile.
Internet è il posto dove qualunque mona scrive per l'universo.