Dio è migliore di quel che sembra, la Creazione non gli rende giustizia.
Costa una fatica del diavolo conservare una buona opinione di sé. Chissà come fanno, certuni.
Morire sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa.
Occorrerebbe per la penna, come si usa per ogni micidiale strumento, il porto d'armi.
L'unica cosa asciutta: la sterilità.
Dovetti scegliere fra morte e stupidità. Sopravvissi.
Ma se c'è Dio ci sono anch'io, buon Dio, lo sai. E c'è Dio, di notte ti sento, ci sei.
Come fare di un popolo il padrone di se stesso, se non è sottomesso a Dio?
Era tutto nelle Sue mani adesso. E così era sempre stato.
Mi è stato più facile pensare un mondo senza creatore, che un creatore pieno di tutte le contraddizioni del mondo.
Chi, dicendo di credere in Dio, si preoccupa anzitutto di appartenere a un'istituzione, nega il senso originario del messaggio di Gesù che consiste proprio nel distinguere radicalmente lo spirito dall'istituzione, il Regno di Dio da questo mondo.
Vivere in incognito, come Dio.
Se sento Dio, lo sento in me come una forza che mi spinge e non come un estraneo da adorare.
Nessuno è buono, se non Dio solo.
Diciamolo chiaramente: Dio ha un grosso problema di ego. Perché dobbiamo sempre adorarlo?
Quando Dio concede l'amore a una cortigiana, quest'amore che sembra un perdono, diventa quasi sempre un castigo. Non c'è assoluzione senza penitenza.