Se Dio veder tu vuoi, guardalo in ogni oggetto; cercalo nel tuo petto, lo troverai con te.
Con me nel carcer nero ragiona il prigioniero; si scorda gli affanni e pene, e al suon di sue catene cantando va talor.
Darsi in braccio ancor conviene qualche volta alla fortuna, che sovente in ciò che avviene la fortuna ha parte ancor.
Sollievo è pur nelle sventure estreme gemer,lagnarsi e compatirsi insieme.
Entra l'uomo allor che nasce, In un mar di tante pene, Che s'avvezza dalle fasce Ogni affanno a sostener.
Se a ciascun l'interno affanno Si leggesse in fronte scritto Quanti mai, che invidia fanno Ci farebbero pietà!
Rispetto troppo l'idea di Dio per renderlo responsabile di un mondo così assurdo.
C'è chi dice che Dio esiste e chi è convinto che non esista. La verità, come sempre, sarà nel mezzo.
Non si dovrebbe parlare di Dio. Non conosciamo la sua lingua. L'Universo si manifesta e scompare senza parole, siamo noi a inventare una voce al suo terribile silenzio.
Dio soffre con noi, non si limita a guardare da lontano noi che soffriamo.
Chi di noi ha meno bisogni è più simile a un dio.
Sono pronto a incontrare il mio Creatore. Quanto a sapere se Lui è pronto alla prova di vedermi, questa è un'altra storia.
L'idea di un Dio personale è un concetto antropologico che non sono capace di prendere seriamente.
Siccome siamo creature siamo contraddizione; perché siamo Dio e, al tempo stesso, infinitamente altro da Dio.
La grandezza la si deve misurare nei confronti con Dio. Quanto più uno si avvicina a Dio tanto più s'innalza.
Dio non entrerà nella tua vita perché Egli è già nella tua vita, e fare finta come se non vi fosse, non gli impedisce di esserci.
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