Viaggiare significa aggiungere vita alla vita.— Gesualdo Bufalino
Viaggiare significa aggiungere vita alla vita.
Del resto, previdenza e follia in me han fatto sempre tutt'uno, né ho mai rinunziato all'impossibile con la debole scusa che era, appunto, impossibile.
Un teatro era il paese, un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava di gelsomino sul far della sera. Non finirei mai di parlarne, di ritornare a specchiarmi in un così tenero miraggio di lontananze.
Sono gli uomini che hanno dissuaso Dio dall'esistere.
Pregare, altro vizio solitario.
Rimuginare il male senza osare mai compierlo. È così che si formano le vocazioni alla poesia.
Nel viaggio c'è un certo sapore di libertà, di semplicità... un certo fascino dell'orizzonte senza limiti, del percorso senza ritorno, delle notte senza tetto, della vita senza superfluo.
Viaggiamo e osserviamo ciò che è straniero essenzialmente perché siamo in cerca dell'ideale di umanità.
Se ripenso alla mia vita, se penso a un premio, rivedo quel viaggio. Una felicità fatta di nulla, insperata e profonda. Era come se il cielo, quel cielo grigiastro e anonimo, ci stesse risarcendo!
Nel grande viaggio si fanno dei viaggi, sono i nostri piccoli percorsi insignificanti sulla crosta di questo pianeta che a sua volta viaggia, ma verso dove?
Viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. È inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé.
Deve essere l'andare, non l'arrivarci, quello che è buono.
Il passo più lungo del viaggio è quello per uscire di casa.
Per quanto viaggiamo in tutto il mondo per trovare ciò che è bello, dobbiamo portarlo con noi oppure non lo troveremo.
Parli di camminare nel deserto, ma cosa è il mondo se non altro che questo, e tuttavia, anche se non stiamo camminando in un deserto vero e proprio, prima o poi accadrà che lo renderemo tale.
O uomo! Viaggia da te stesso in te stesso.