Leggere, scrivere, è dovere; viaggiare, è potere.— Paul Morand
Leggere, scrivere, è dovere; viaggiare, è potere.
Viaggiare è il modo più piacevole, più impraticabile è più costoso di istruirsi.
Esiste una tecnica delle ferie, ma nessuno ce l'ha insegnata; dai nostri genitori abbiamo imparato a calcolare quel che l'ozio ci fa perdere, non quello che ci fa guadagnare. Oggi, dobbiamo imparare di nuovo a rilassarci. È un mestiere come un altro; una vocazione, anche.
La storia, come un idiota, meccanicamente si ripete.
Il viaggio più bello quaggiù è quello che facciamo l'uno verso l'altro.
Oggi la stazione ferroviaria è diventata una specie di bevanda alcolica, e il turismo uno stupefacente.
La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
E poi, il treno, nel viaggiare, sempre ci fa sognare.
Sì, viaggiare, evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure, gentilmente senza fumo con amore, dolcemente viaggiare rallentare per poi accelerare con un ritmo fluente di vita nel cuore, gentilmente senza strappi al motore.
È un viaggio per viandanti pazienti, un libro.
Il finto amico ti inviterà a fare un viaggio assieme a lui, dividendo le spese della benzina. Il vero amico, ti aiuterà invece a spingere la macchina, anche in salita, quando la benzina sarà finita.
Gradiva le differenze: forse per questo viaggiò tanto.
Qualunque viaggio non vale nemmeno i soldi del biglietto se non ci si mette nelle condizioni di percepire le relazioni nascoste sotto la superficie delle cose.
Di tutti i libri, quello che preferisco è il mio passaporto, l'unico in ottavo che apre le frontiere.
Viaggiare è una maniera di comporre e scrivere canzoni attraverso i piedi, è una forma di scrittura attraverso il movimento.
Viaggiare ha senso solo se si torna con una qualche risposta nella valigia.