Chiudo gli occhi e canto di nuovo, quasi sussurrando, mentre le mie dita arpeggiano la melodia come un tappeto volante sul quale la mia voce attraversa libera i tetti della città e afferra le stelle, come fossero le note della mia canzone, galleggianti sullo spartito infinito del cielo.
— Alessandro D'Avenia
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La nostra interpretazione
Il brano evoca una sensibilità profonda e un'esperienza interiore che si manifesta attraverso la musica. L'autore descrive il canto come un viaggio metaforico, in cui le note della melodia diventano veicoli per superare i confini terrestri e raggiungere l'indefinito spazio stellato. Queste parole rivelano una connessione intima tra la creatività artistica dell'autore ed un universale che trascende le limitazioni fisiche, simboleggiando il potenziale illimitato della libertà espressiva e l'aspirazione a toccare ciò di cui non si ha accesso nel quotidiano. La melodia è vista come una via per la spiritualità o un'estasi creativa che oltrepassa le barriere materiali, sottolineando il ruolo dell’arte nella ricerca della trascendenza e nell'esplorazione del divino attraverso l'esperienza umana.
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