Il pensiero mette a confronto due modi profondamente diversi di vivere la relazione con una donna. Da una parte c’è chi cerca soltanto una gratificazione parziale, un possesso momentaneo, legato soprattutto al corpo e al desiderio sessuale. In questa prospettiva l’altra persona viene ridotta a oggetto di piacere, a qualcosa da cui ottenere un vantaggio immediato, concedendo in cambio solo una parvenza di sentimento. Dall’altra parte c’è una maturità affettiva che desidera la persona nella sua interezza: corpo, cuore, mente, storia. Non interessa solo ciò che l’altro può offrire sul piano fisico, ma il legame profondo, la condivisione, la presenza reciproca nel tempo. In questo secondo modo di amare, il sesso non è moneta di scambio né il fine principale, ma una parte naturale di un rapporto fondato sulla cura, sul rispetto e sulla scelta consapevole dell’altro. Il desiderio non viene negato, ma integrato in un progetto più grande, dove l’intimità fisica è espressione di una intimità emotiva e spirituale. Chi ama così non si accontenta di frammenti, ma desidera l’intera persona, e si mette in gioco con responsabilità, fedeltà e dedizione. Questo atteggiamento distingue la mera ricerca di appagamento dalla capacità di costruire un amore autentico, capace di donarsi e non solo di prendere.