L'unico modo per vedere le stelle non è desiderare, ma farsi male!
Chiudo gli occhi e canto di nuovo, quasi sussurrando, mentre le mie dita arpeggiano la melodia come un tappeto volante sul quale la mia voce attraversa libera i tetti della città e afferra le stelle, come fossero le note della mia canzone, galleggianti sullo spartito infinito del cielo.
Dare la vita per i propri amici, non c'è amore più grande di questo.
Nei libri le cose hanno i tempi giusti. La vita invece ha sempre troppa fretta, bisognerebbe prima scoprirla un po' meglio, insegnarle a vivere.
Il sangue è rosso e basta. E le lacrime sono salate e basta.
La vita va avanti comunque, e suona che tu lo voglia o no, puoi solo alzare o abbassare il volume. E devi ballare.
Non c'è dolore in terra che il Cielo non possa guarire.
I più grandi dolori sono quelli di cui noi stessi siamo la causa.
Dovunque c'è il dolore qui santa è la terra.
Se il lamentarsi non risuscita nessuno, se il soffrire non muta una sorte immobile e fissa per l'eternità e la morte non ha mai mollato quel che si è preso, cessi un dolore in pura perdita.
I dolori leggeri concedono di parlare: i grandi dolori rendono muti.
Chi continua a esultare sul rogo, non trionfa sul dolore, bensì sul fatto che, contrariamente a quanto si aspettava, non sente alcun dolore. Una allegoria.
Chiunque può sopportare un dolore tranne chi ce l'ha.
Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor.
Come non vedere che null'altro la natura ci chiede con grida imperiose, se non che il corpo sia esente dal dolore, e nell'anima goda d'un senso gioioso sgombra d'affanni e timori?
Il limite estremo della grandezza dei piaceri è la rimozione di tutto il dolore. Dove sia il piacere, e per tutto il tempo che vi sia, non vi è posto per dolore fisico, o dell'anima, o per l'uno e l'altro insieme.