Massima consolazione per un malato è un malato analogo.— Alessandro Morandotti
Massima consolazione per un malato è un malato analogo.
Una delle più diffuse ingenuità consiste nel ritenere che a furia di scrivere si possa diventare scrittori.
Il denaro è come l'aria. Finché c'è non te n'accorgi.
Solo chi non ha fame è in grado di giudicare la qualità del cibo.
Chiedersi il perché di un fatto inspiegabile è logico; attendersi una risposta, irragionevole.
Anche una domanda sbagliata può ottenere una risposta giusta.
A colui che soffre, le consolazioni di un consolatore felice non hanno un gran valore, e il suo dolore non è per noi ciò che è per lui.
C'è della gente che si consolerebbe persino della fine del mondo, purché essi l'avessero preannunziata.
Non c'è parola, in nessun linguaggio umano, capace di consolare le cavie che non sanno il perché della loro morte.
Mettere la consolazione al posto del dolore è opera più grande della creazione che ha messo l'essere al posto del nulla.
Non c'è cosa tanto avversa in cui un animo giusto non sappia trovare qualche consolazione.
Consolazione: avere da sopportare più di tutti gli altri spesso dà un senso di privilegio e di potenza.
Consolarsi con la persona sbagliata, asciugarsi con un asciugamano che non asciuga.
Nelle estreme sventure tutte le altre età ammettono la consolazione o filosofica, o qualunque. Solamente la giovinezza non ammette e non vede altra consolazione che della morte.