L'orgoglio ha quasi sempre una compagna ancora peggiore: l'invidia.
Fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all'uomo l'avvenire, tutta la saggezza umana consisterà in queste due parole: attendere e sperare!
Nascendo, l'uomo ha ricevuto dal suo stomaco l'ordine di mangiare tre volte al giorno, per recuperare le forze che gli tolgono il lavoro e più spesso ancora la pigrizia.
Sì, sì, la terra, il cielo, gli astri, l'infinito! Ci si sente schiacciare. Ma c'è un infinito ancora più stupefacente: quello della stupidità umana.
Ogni dolore ha la propria sacralità.
L'amore è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione.
Le grandi dive sono molto orgogliose.
L'orgoglio è altero, calmo, fiero, tranquillo, irremovibile; la vanità è vile, incerta, irrequieta, vacillante. L'uno ingrandisce l'uomo, l'altra lo gonfia. L'uno è la fonte di mille virtù, l'altra di quasi tutti i vizi e di tutte le insidie.
L'orgoglio è la più sconsolata delle passioni, siccome quella che non sa pascersi altro che di sé medesima, e fu bene dagli antichi simboleggiata per l'avvoltoio rodente il core a Prometeo.
Io stessa sono più divina di chiunque altro io possa vedere.
Radiosità di carattere, clemenza, pazienza, purezza, mancanza di odio e assenza di orgoglio - queste qualità, o Bharata, sono la ricchezza di chi ha inclinazioni divine.
Una schiavitù volontaria è l'orgoglio più profondo d'uno spirito malato.
L'orgoglio si pasce dell'amore di sé. Ebbene, bisogna che l'amore di Dio sia così forte, da spegnere ogni amore di noi stessi.
L'orgoglio umano sa inventare i più gravi nomi per nascondere la propria ignoranza.
Il peccato prediletto del demonio è l'orgoglio che scimmiotta l'umiltà.
L'orgoglio, l'immancabile vizio degli stupidi.