Omeopata. L'umorista della professione medica.— Ambrose Bierce
Omeopata. L'umorista della professione medica.
Mascalzone. Gentiluomo alla rovescia, le cui qualità sono state accuratamente messe in mostra come le ciliege al mercato, e cioè con le più belle in alto e bene in vista, mentre poi qualcuno commette l'errore di aprire la cassetta dalla parte sbagliata.
Ospedale. Luogo dove il malato riceve di solito due diversi tipi di trattamento: medico da parte del dottore, inumano da parte degli infermieri.
Vecchiaia: è quel momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si può ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si è più in grado di commettere.
Vino. Succo d'uva fermentato che le signore della Lega Cristiana per la Temperanza chiamano a volte "liquore" e altre volte "rum". Le buone signore non sanno che il vino viene al secondo posto fra i doni più preziosi che Dio abbia fatto all'uomo.
Infedele: A New York è definito cosi' chi non crede in Cristo. A Costantinopoli, invece, chi ci crede.
La Medicina moderna ha fatto veramente enormi progressi: pensate a quante nuove malattie ha saputo inventare.
Il cloroformio ha permesso a qualsiasi imbecille di fare il chirurgo.
Si credeva che Apollo, dio della medicina, fosse anche quello che mandava le malattie: in origine i due mestieri ne formavano uno solo; è ancora così.
Tutte le scoperte della medicina si possono ricondurre alla breve formula: l'acqua bevuta moderatamente, non è nociva.
La medicina consiste nell'introdurre droghe che non si conoscono in un corpo che si conosce ancor meno.
Di tutte le scienze umane, la medicina è la più umana di tutte.
Oh dottore! Temevo che non riuscisse ad arrivare e che io sarei dovuto morire senza il suo aiuto.
Il grande vantaggio dei medici e' che quando commettono un errore lo sotterrano subito.
Nella patologia nervosa, un medico che non dice troppe stupidaggini è un malato guarito a metà.
Tra cento cosiddetti medici solo di rado si trova un vero medico, e di conseguenza i malati sono sempre e in ogni caso una comunità condannata all'infermità e alla morte.