Il congiuntivo è l'indicativo dello scettico.— Anacleto Verrecchia
Il congiuntivo è l'indicativo dello scettico.
La falsità del prete si rivela soprattutto nella voce impostata.
Con la sua onnipotenza Dio ha deciso non solo di non esistere, ma anche di non essere mai esistito.
L'amore è un allucinogeno che può farci vedere una musa in una manza e un'aquila in una gallina.
Perché poi l'uomo senta il bisogno di arrampicarsi sulle rocce a picco, come e più degli stambecchi, lo sa il cielo. Forse è un modo come un altro per sfuggire a se stessi. O per sfuggire agli altri?
Il fuoco dell'amore cristiano è perfino capace di accendere roghi.
Se un uomo ha una fede robusta può indulgere al lusso dello scetticismo.
Nella storia e nella filosofia lo scetticismo è una virtù.
Se sei troppo scettico puoi sbagliare con la stessa facilità con cui sbaglieresti essendo troppo fiducioso.
Un ragionevole scetticismo non è affatto un tratto deprecabile in una persona intelligente.
Ci vuol tempo per strappare alla fede ed educare nello scetticismo; tempo, e non poco sforzo e lavoro. Soltanto lo scettico della terza generazione è veramente sicuro: suo nonno deve aver accettato il denaro del Demonio quand'era ancora celibe.
Ottimisti e pessimisti si nasce, scettici si diventa.
Lo scettico non crede neppure nell'aldiqua.
Lo scetticismo è un suicidio lento.
Ci vuol tempo per strappare alla fede e per educare allo scetticismo; tempo, e non poco sforzo e dolore. Soltanto lo scettico della terza generazione è veramente sicuro: suo nonno deve aver accettato il denaro del Diavolo quando era ancora celibe.