Tutti i libri storici che non contengono menzogne sono mortalmente noiosi.
S'impara soltanto divertendosi.
Preferisco gli errori dell'entusiasmo all'indifferenza del discernimento.
I desideri, anche più innocenti, hanno questo di brutto, che ci sottomettono agli altri e ci rendono schiavi.
Per chiunque pensa e agisce è un brutto segno se non è vilipeso, ingiuriato, minacciato.
L'uomo è così fatto che può trovare riposo a un tipo di lavoro soltanto dedicandosi a un altro.
Nella storia di una democrazia la discontinuità è un elemento fecondo e non un baratro di cui aver paura.
La storia umana è una storia di lacrime e di sangue. Come dissentire dall'immagine di Hegel che rappresenta la storia umana come un «immenso mattatoio»?
Le storie migliori sono quelle che vengono tramandate, e accettate per quello che sono.
La storia è una camera di rianimazione ed è facile sbagliare dose e mandare all'altro mondo i pazienti che si devono salvare.
Il leader del PD non può venire né dalla storia del Pci né da quella della Dc.
Una Storia può essere nuova eppure raccontare di tempi immemorabili. Il passato nasce con lei.
Studiare la storia significa abbandonarsi al caos, ma nello stesso tempo conservare la fede nell'ordine e nel senno.
La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa.
Noi non sappiamo, né abbiamo il diritto di sapere, che cosa sia la storia nella sostanza, nell'assoluto, al di là del tempo. Indoviniamo, ma non conosciamo, il giudizio del Tribunale dei morti. Forse un'insperata gloria esploderà, atterrando le muraglie.
La storia insegna, ma non ha scolari.