La notte cambia odore ogni ora che passa.— Andrea Camilleri
La notte cambia odore ogni ora che passa.
La critica letteraria, o parte di essa, predilige le classificazioni schematiche, dentro le quali si addormenta. Allora Camilleri è stato classificato come scrittore di gialli. Tutto deve rientrare in questo schemino.
Se mentre mangi con gusto non hai allato a tia una pirsona che mangia con pari gusto allora il piaciri del mangiare è come offuscato, diminuito.
La letteratura è uno strumento critico che può aiutare a svelare le verità, a smascherarle. La fantasia narrativa può aiutare a riflettere e capire la realtà che ci circonda.
Arriva un momento nel quale t'adduni, t'accorgi che la tua vita è cangiata. Fatti impercettibili si sono accumulati fino a determinare la svolta. O macari fatti ben visibili, di cui però non hai calcolato la portata, le conseguenze.
Livia si annava a corcare presto, stanca morta di aviri dovuto campare ancora 'na jornata.
Nei sogni della notte i cattivi chiedono perdono ed i buoni uccidono.
Spegni la lampada fumantenell'angolo della stanza.Sul cielo d'orienteè fiorita la luce dell'universo:è un giorno lieto.Sono destinati a conoscersitutti coloro che camminerannoper strade simili.
Cosa ha a che fare la notte con il sonno?
Per me questo è il momento peggiore della notte. Troppo tardi per ieri, troppo presto per domani.
Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte.
So che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono diverse, che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno perché allora non esistono, e la notte può essere un momento terribile per la gente sola quando la loro solitudine è incominciata.
Tramontata è la luna, tramontate le Pleiadi. È a mezzo la notte; trascorre il tempo; io dormo sola.
Sei il primo mio pensiero che al mattino mi sveglia l'ultimo desiderio che la notte mi culla sei la ragione più profonda di ogni mio gesto la storia più incredibile che conosco.
Io amo la notte perché di notte tutti i colori sono uguali e io sono uguale agli altri...
Vieni dunque, o notte solenne, matrona sobriamente vestita di nero, e apprendimi a perdere una partita vinta, nella quale vengon giuocate due intatte verginità.