L'uomo è l'oggetto più misterioso e sconcertante scoperto dalla scienza.
Il carattere umano è come una bilancia: in un piatto è la moderazione, e nell'altro l'audacia. Il timido moderato e l'audace indiscreto sono bilance con un braccio solo, spazzatura inutile.
L'orizzonte è negli occhi e non nella realtà.
L'uomo non deve seguire ciecamente un percorso perfettamente definito.
Uno dei grandi misteri della vita: cosa ne fa un nudista delle chiavi dopo che ha chiuso la macchina?
Il mistero del principio dell'Universo è insolubile per noi.
Il possesso della conoscenza non uccide il senso di meraviglia e mistero. C'è sempre più mistero.
Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il tempo.
Il tragico mistero buffo della vita era poi in fondo solo quello: continuare a inseguire qualcuno che non ci ama, inseguiti da qualcuno che non amiamo.
La burocrazia sta alla politica come il mistero alla religione.
Uomini-uccello. Alberi di melo in fiore. Il grande mistero.
Se l'uomo da sempre ha sentito il bisogno della religione, è perché si ritrova circondato, assediato, quasi oppresso, dal mistero della vita, che lo affascina e che insieme lo angoscia.
Dobbiamo saper accettare le cose umili e oscure di tutti i giorni: diventano irritanti solo se non sono capite.
Il mio maestro è stato lo stupore di fronte a ciò che non conosco.