Il matrimonio è sacro perché al suo interno ammette il mistero della vita.
Nella famiglia, in cui sono spariti i dissidi quotidiani, si presentano drammi fatti di comportamenti estremi.
La percezione della fine è dentro ciascuno di noi, è uno stigma della specie, un marchio della sua caducità.
Il sacerdote mi pare la figura più indicata a parlare della morte: lui sa che non è un argomento di disperazione.
Se noi consideriamo la casa come il luogo dove possiamo sciogliere tutti i freni inibitori, allora oltre che perdere la decenza, l'eleganza e il controllo del linguaggio che giunge al vituperio e all'offesa, si cancellano i limiti su cui ogni vita sociale si fonda.
Il denaro, come la droga, uccide mentre promette metamorfosi da sogno.
All'inizio e alla fine abbiamo il mistero. Potremmo dire che abbiamo il disegno di Dio. A questo mistero la matematica ci avvicina, senza penetrarlo.
L'arte mette paura perché richiede costantemente di abbandonare la propria zona di comfort per avventurarsi incontro all'ignoto, ossia verso un luogo oscuro in cui ci si può perdere (ma dove si può anche vincere).
C'è una darkness, un'oscurità, intrinseca in ogni cultura che non può smettere di "prendere", un'avidità dalla quale non puoi mai tornare indietro.
Lo scopo della vita è un mistero: dunque, il modo di raggiungerlo è nascosto agli occhi delle creature viventi.
Uomo, nessuno ha mai misurato la profondità dei tuoi abissi; mare, nessuno conosce le tue ricchezze segrete, tanto siete gelosi di conservare il vostro mistero.
Non nuoce al mistero svelarne una piccola parte. Perché la verità è molto più grandiosa di quanto qualunque artista del passato abbia potuto immaginare. Perché i poeti di oggi non ne parlano?
L'amore è un mistero. Tutto in esso è fenomeno tra i più inesplicabili; tutto in esso è illogico, tutto in esso è vaghezza e assurdità.
Il mistero dà fuoco e tensione a ogni nostra parola.
Una cosa non spiegata e oscura è ritenuta più importante di quella spiagata e chiara.
A fare del mondo un luogo misterioso è la presenza della seconda persona che ci portiamo dentro, con cui viviamo come un gemello.