Il bene dell'uomo coincide con la sua strutturale apertura al futuro.
Vivere fino in fondo la fede, oltre a non essere uno stato di minorità, è un modo eccellente per rendere migliore il mondo.
Il lavoro è parte speciale di quelle condizioni indispensabili che una società veramente umana deve garantire perché ognuno possa non solo sopravvivere e vivere ma ancora di più realizzare se stesso secondo il disegno di Dio.
Parlare di identità culturale non significa ripiegarsi o rinchiudersi, ma si tratta di non sfigurare il proprio volto: senza volto infatti non ci si incontra.
Il silenzio della coscienza, per incuria e abbandono, può far scambiare l'istintività per spontaneità, il velleitarismo per pertinenza, l'ingiustizia per giustizia, la morte per vita, l'egoismo per amore.
Se tu sapessi di più del futuro, il passato sarebbe ancora più pesante.
Non ci può essere progresso se le persone non hanno fiducia nel domani.
Il passato è solo il presente diventato invisibile e muto; e dato che è invisibile e muto, le suo occhiate memorizzate e i suoi mormorii sono infinitamente precisi: Noi siamo il passato del domani.
Il problema del futuro è che solitamente arriva prima che noi si sia preparati a riceverlo.
Non è difficile che il passato ritorni presente, è difficile che il presente rimanga futuro.
Chi ha compreso una volta che cosa sia veramente il bello si è guastato per il futuro tutte le gioie che l'arte gli poteva dare.
Nello stesso momento guarda davanti e dietro.
Non potremmo in alcun modo capire il futuro se non tenessimo conto del passato.
Il presente sarebbe pieno di tutti i futuri, se il passato non vi proiettasse già una storia.
Cerco di non pensare all'indomani; il futuro non esiste, dicono gli indio dell'altipiano, contiamo solo sul passato per trarne esperienza e conoscenza, e sul presente che è appena un batter di ciglia, perché nello stesso istante si tramuta in passato.