Presumo che la vera vecchiaia inizi quando uno inizia a guardare il passato invece che il futuro.— May Sarton
Presumo che la vera vecchiaia inizi quando uno inizia a guardare il passato invece che il futuro.
Dobbiamo osare essere noi stessi, per quanto spaventoso o strano questo possa rivelarsi essere.
Sono spesso le cose più fragili quelli che hanno il potere di durare e diventare fonte di forza.
Volevano trasformare il loro presente in un futuro che avrebbe potuto sopravvivere alla loro morte.
Davanti a noi stanno cose migliori di quelle che ci siamo lasciati alle spalle.
Futuro. È il tempo in cui i nostri affari prosperano, i nostri amici sono sinceri e la nostra felicità è assicurata.
I bambini sono i messaggi viventi che inviamo a un tempo che non vedremo.
Sul futuro, vago e incerto, si possono fare un'infinità di piani interessanti, meglio ancora se azzardati e improbabili, tanto niente corrisponderà alle nostre elucubrazioni, ma almeno avremo avuto il piacere di progettare.
Il futuro appartiene alla non-violenza, alla conciliazione delle diverse culture. È questa la via che l'umanità dovrà seguire per superare la sua prossima tappa.
È chiaro che il futuro offre grandi opportunità. È anche disseminato di trabocchetti. Il trucco consiste nell'evitare i trabocchetti, prendere al balzo le opportunità e rientrare a casa per l'ora di cena.
Quando arriva il tempo in cui si potrebbe, è passato quello in cui si può.
Le emozioni non sono che avvertimenti su quanto ci potrà accadere in futuro.
L'uomo che si annoia, che fatica, che soffre, si consola andando col pensiero ad altri momenti della sua vita: tira fuori dal passato ricordi cari, anticipa le dolci aspettative dell'avvenire.