Lo stile corretto è omettere le cose non essenziali.
Solo per i miseri il mondo è miserabile, solo per i vuoti è vuoto.
Per essere eleganti non si deve assolutamente aver l'aria di essersi vestiti a fondo, vale a dire essersi studiati molto bene, essersi coordinati; bisogna sempre avere un'aria piuttosto casuale, che non significa essere trasandati.
Bisogna scoprire i difetti dello stile negli scritti altrui al fine di poterli evitare nei propri.
Lo stile da solo non è nulla. È un mezzo di investigazione. Deve farsi dimenticare, come si dimentica quando leggiamo Stendhal o Balzac.
Le parole giuste al posto giusto, fanno la vera definizione dello stile.
Era molto divertente, all'inizio. Smise di esserlo quando scoprii la differenza fra scrivere bene e scrivere male. E poi feci una scoperta ancora più allarmante: la differenza fra un ottimo stile e la vera arte; sottile ma feroce.
Per capire uno stile letterario, considera ciò che omette.
L'uomo è la mancanza di stile. Lo stile è la bestia, sono le fustaie, è la roccia.
Lo stile non ha niente a che fare con la moda. Non bisogna cercare di seguire la moda di stagione. A volte la gente pensa che un look naturale sia per forza più sbrigativo, ma non è così.
La moda è quella che viene suggerita e che spesso è meglio evitare, lo stile invece quello che ciascuno ha e deve conservare nell'arco della sua vita.
Più stili ci sono meglio è: va bene anche Alba Parietti che si mette in minigonna e poi parla della Resistenza.