La scienza esige umiltà intellettuale esattamente come la verità di fede.
Se il massimo rigore logico non basta per arrivare a dimostrare un teorema, come si può pretendere che il rigore logico nell'Immanente possa mai portare alla dimostrazione del Teorema Supremo, e cioè l'esistenza di Dio?
L'uomo che ha fede è fortunato. Chi non ha fede è una persona cui manca qualcosa nel profondo della sua esistenza.
C'è bisogno di Scienza nella vita di tutti i giorni, anche se nessuno se ne rende conto.
Chi studia le applicazioni tecnologiche delle scoperte scientifiche a scopi bellici e di distruzione planetaria è come colui che invece di leggere il libro della Natura cerca di bruciarne le pagine.
La fede è speranza. L'uomo che abbandona questa speranza non è un uomo, è un disperato.
La scienza senza la religione è zoppa. La religione senza la scienza è cieca.
La scienza è qualcosa di più di un corpus di conoscenze: è un modo di pensare.
Tutte le scienze esatte sono dominate dall'approssimazione.
La scienza è un modo per denunciare i bluff di coloro che avanzano pretese infondate di sapere. È un baluardo contro l'esoterismo, contro la superstizione, contro la religione applicata a sproposito. Se siamo fedeli ai suoi valori, può aiutarci a smascherare la menzogna.
Strano come la scienza che ai vecchi tempi sembrava inoffensiva si sia trasformata in un incubo che fa tremare tutti.
Rispetto alla realtà tutta la nostra scienza è primitiva e infantile, eppure è la cosa più preziosa che abbiamo.
L'uomo di scienza non è niente altro che un misero filosofo.
La scienza ha questo in comune con la religione: induce l'uomo a credere che essa lavori in suo favore.
Nata con un atto di fede nel Creato, la scienza non ha mai tradito il Padre Suo. Essa ha scoperto nell'Immanente nuove leggi, nuovi fenomeni, inaspettate regolarità, senza però mai scalfire, anche in minima parte, il trascendente.
La scienza è la conoscenza delle conseguenze e della dipendenza di un fatto da un altro.