La scienza non ha che un imperativo: contribuire alla scienza.
Rivoltatela come più vi pare, prima viene lo stomaco, poi viene la morale.
Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore.
La vittoria della ragione non può essere che la vittoria di coloro che ragionano.
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
La corruzione è la nostra unica speranza. Finché c'è quella, i giudici sono più miti, e in tribunale perfino un innocente può cavarsela.
La scienza ha questo in comune con la religione: induce l'uomo a credere che essa lavori in suo favore.
Nata con un atto di fede nel Creato, la scienza non ha mai tradito il Padre Suo. Essa ha scoperto nell'Immanente nuove leggi, nuovi fenomeni, inaspettate regolarità, senza però mai scalfire, anche in minima parte, il trascendente.
A perenne vanto della scienza sta il fatto che essa, agendo sulla mente umana, ha vinto l'insicurezza dell'uomo di fronte a se stesso e alla natura.
Il metodo della scienza è razionale: è il migliore che abbiamo. Perciò è razionale accettare i suoi risultati, ma non nel senso di confidare ciecamente in essi: non sappiamo mai in anticipo dove potremmo essere piantati in asso.
Torna a eterno merito della scienza l'aver liberato l'uomo dalle insicurezze su se stesso e sulla natura agendo sulla sua mente.
La scienza è un cimitero di idee morte anche se ne può uscire la vita.
La scienza fa che i cuori battano più a lungo ma li ha avviliti. Paghiamola, senza ringraziarla.
La scienza moderna ha come scopo: meno dolore possibile, vita più lunga possibile, cioè una specie di eterna beatitudine, in verità molto modesta in confronto con le promesse delle religioni.
La scienza è qualcosa di più di un corpus di conoscenze: è un modo di pensare.
Strano come la scienza che ai vecchi tempi sembrava inoffensiva si sia trasformata in un incubo che fa tremare tutti.