Scienza vuol dire studio della logica del Creato. Ha inizio con un atto di fede e continua attraverso l'uso della ragione applicata alla sfera dell'immanente.
Sarà sempre possibile trovare un teorema che nessuno sarà in grado di dimostrare: vero oppure falso.
L'uomo che ha fede è fortunato. Chi non ha fede è una persona cui manca qualcosa nel profondo della sua esistenza.
Il valore del Crocefisso nello studio di un ateo ha in Pertini l'esempio più significativo.
È nel seno della Chiesa di Cristo che ha avuto origine la Scienza.
Scoprire una verità scientifica è come mettersi a colloquio con il Creatore.
È più facile escogitare spiegazioni pseudoscientifiche che scientifiche, in quanto le prime evitano più facilmente i confronti con la realtà, che impongono un controllo sui risultati.
Quando la Scienza avrà messo tutto in ordine, toccherà ai poeti mischiare daccapo le carte.
Il bello di un procedimento scientifico è che esso non fa mai perdere tempo agli altri: anche lavorare sulla scia di una ipotesi scientifica per scoprire poi che bisogna confutarla significa avere fatto qualcosa di utile sotto l'impulso di una proposta precedente.
Si può misurare l'importanza di un lavoro scientifico in base al numero di pubblicazioni precedenti reso superfluo da esso.
A perenne vanto della scienza sta il fatto che essa, agendo sulla mente umana, ha vinto l'insicurezza dell'uomo di fronte a se stesso e alla natura.
Più che un sistema di credenze, la scienza può essere considerata un sistema di problemi.
La scienza più necessaria è quella di non dimenticare ciò che si è appreso.
La differenza tra l'uomo della strada e lo scienziato è dunque questa, che se l'uno riprova lo fa per una immediata necessità, curiosità accidentale, diletto, mentre l'altro lo fa di mestiere.
La vera scienza soprattutto insegna a dubitare e ad essere ignoranti.
Se gli scienziati spaziali sono così intelligenti, perché contano sempre all'indietro?
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