La Chiesa invece vive della verità. E la verità non fa calcoli di convenienza.
Diversamente da quanto comunemente si crede, il razionalismo sta alla ragione come la polmonite sta al polmone.
È letteralmente Gesù ad aver inventato l'infanzia, ad aver affermato cioè, una volta per sempre, che i bambini sono esseri umani e che sono sacri e inviolabili.
La Chiesa combatte la passione con l'estirpazione in ogni senso: la sua prassi, la sua «cura» è il castratismo. Essa non chiede mai: «come si spiritualizza, si abbellisce, si divinizza un desiderio?»
La chiesa è l'unico luogo in cui, se qualcuno mi parla, io non sono obbligato a rispondere.
S'inganna singolarmente chi suppone che l'azione della Chiesa sugli uomini sia semplicemente individuale, e che essa formi persone, ma non popoli, né culture o civiltà.
La storia della Chiesa è la storia della rimozione delle sue origini: il sadismo fondatore è diserotizzato, le forme sinistre e terificanti del sacro rettificate, l'infamia sostituita dalla gloria.
È la chiesa che ha abbandonato l'umanità, o è l'umanità che ha abbandonato la chiesa?
La forza della chiesa cattolica è la fede nelle superstizioni che da secoli instilla nelle anime semplici e sprovvedute.
Il problema con la Chiesa è che ti dicono: muori adesso, paga dopo.
Ogni giorno la gente si allontana dalla Chiesa e si avvicina a Dio.
La condiscendenza con cui la Chiesa dischiude la sua porta a tutti, come fanno le donne di costumi troppo facili, non solo non comporta in lei niente di riprovevole, ma indica addirittura fedeltà alla propria missione.
Non vi è eresia, né filosofia, tanto aborrita dalla Chiesa, quanto l'essere umano.
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