Miserabile è chi non ha una donna che ne pianga la morte.— Arthur Conan Doyle
Miserabile è chi non ha una donna che ne pianga la morte.
Bisognerebbe sempre cercare una possibile alternativa, ed eliminarla. È la prima regola per un investigatore.
Due fiumi possono avere la stessa sorgente, eppure possono essere uno limpido e l'altro torbido.
Se i criminali agissero sempre secondo un orario ben preciso, come i treni, sarebbe certo molto comodo.
La prova principale della vera grandezza di un uomo è la sua percezione della propria piccolezza.
Ogni deduzione logicamente corretta ne suggerisce delle altre.
I miserabili non hanno compassione, fanno del bene solo su dei forti princìpi di dovere.
Ciò che fa grande la grandezza umana è che si riconosce miserabile; un albero non si riconosce miserabile. Riconoscersi miserabili significa dunque essere miserabili, ma riconoscersi miserabili significa essere grandi.
Il miserabile, ogni qual volta ha il tempo di pensare, si fa piccolo davanti alla legge e meschino davanti alla società; si getta bocconi, supplica e cerca di toccare il tasto della compassione. Si sente che sa d'aver torto.
Tutti i miserabili sono socievoli, sino a far pietà.