Dilettante è chi non è all'altezza delle proprie idee, ma ne va orgoglioso.
La verità si troverebbe nel mezzo? Nient'affatto. Solo nella profondità.
Fin quando ogni pazzo, ogni teologo, ogni baciapile e ogni gazzettiere potrà permettersi di intendere e di applicare la parola di Dio secondo come gli garba al momento, qualsiasi discussione su questioni religiose rimarrà sterile.
Chi crede in Dio può rivolgergli le sue preghiere, per chi lo conosce la preghiera si chiama lavoro.
La cosa migliore che due amanti possono diventare nel corso del tempo è questa: surrogati dei loro sogni o simboli del loro desiderio.
Non è una cortesia voler portare il bastone a un paralitico.
Dilettante. Pubblica calamità che scambia il gusto con il talento e confonde la sua ambizione con le sue capacità effettive.
Il dilettante diletta solo se stesso.
È quel che siamo tutti: dilettanti. Non viviamo abbastanza per diventare di più.
Nel dilettantismo è il germe di un pervertimento morale.
Il roseo compiacimento del proprio lavoro è esclusivo retaggio dei dilettanti.
Il temperamento artistico è una malattia che affligge i dilettanti.