È assai più facile essere caritatevole che giusto.
Buon maestro è già quello che non lega, comprime o snatura l'anima dell'alunno.
La ricchezza può essere buon condimento nel banchetto della vita; ma tristo quel commensale cui essa sia tutt'insieme condimento e vivanda.
Primo nemico di se stesso è chi da per tutto vede nemici.
Il modo più sicuro di rendere piacevole la vita a noi medesimi si è di renderla piacevole agli altri.
Il buon senso vale a non fare spropositi; ma non vale a scoprire o inventar qualche cosa.
Un osso dato al cane non è carità: carità è l'osso spartito col cane quando avete fame come lui.
Al di sopra di beghe, pettegolezzi, livori, deve ispirarci la carità cristiana.
La carità è una virtù che gli elogi funebri attribuiscono senza eccezione a tutti i defunti, e questo è già sospetto.
La fede, che sola giustifica il peccatore, non può mai andare separata dalla carità, alla quale si accompagna sempre.
Ama la carità, e pensa che la minima è quella che si fa a denaro. Ama la carità, e pensa che più è quello che ricevi, che quello che dai.
La carità è la regina delle virtù. Come le perle sono tenute insieme dal filo, così le virtù dalla carità.
Quando la giustizia ha esaurito il suo compito, lasci che la carità cominci il suo.
La carità, come se non fosse già abbastanza complicata nei tempi in cui ci troviamo, desterà sempre il sospetto di essere qualcosa di morboso, sadomasochistico o chi sa che perversione. Le tendenze elevate o morali destano sempre il sospetto di essere imbrogli.
La vera carità è senza ostentazione; simile alla rugiada del cielo cade senza rumore nel seno degli infelici.
È cosa iniqua non stendere la mano verso chi è caduto.