Per fare cose degno di lode, una tra lo condizioni più necessarie si è di non aver paura del biasimo.— Arturo Graf
Per fare cose degno di lode, una tra lo condizioni più necessarie si è di non aver paura del biasimo.
Chi voglia udire la voce sincera della coscienza, bisogna che sappia fare silenzio intorno a sé e dentro di sé.
Fate che il padrone ch'è in voi vi difenda dai padroni che possono essere fuori di voi.
Ottimo è quel maestro che, poco insegnando, fa nascere nell'alunno una voglia grande d'imparare.
Non batterà mai con profitto la sua via chi, battendola, pensa che avrebbe dovuto, potuto, batterne un'altra.
Meglio è non fare il bene che farlo e poi pentirsi d'averlo fatto.
Non solo noi diveniamo insensibili alla lode, e non mai al biasimo, come dico altrove, ma in qualunque tempo, le lodi di mille persone stimabilissime, non ci consolano, non fanno contrappeso al dolore che ci dà il biasimo, un motteggio, un disprezzo di persona disprezzatissima, di un facchino.
Il vizio è biasimevole, ma lo è ancor più la mancanza d'ogni virtù.
Vi è del lusso nell'autorimprovero. Quando ci biasimiamo, crediamo che nessun altro abbia il diritto di farlo. La confessione, non il sacerdote, ci dà l'assoluzione.
Un uomo, una donna, un discorso, un'azione, una città, una cosa degna di lode devono essere lodati; mentre deve essere biasimato ciò che è indegno. Uguale errore e incapacità è biasimare ciò che deve essere lodato e lodare ciò che deve essere biasimato.
Il biasimo che un uomo rivolge a se stesso è sempre una lode indiretta: lo fa per mostrare quanto gliene avanza.
Chi biasima la pittura, biasima la natura, perché le opere del pittore rappresentano le opere di essa natura, e per questo il detto biasimatore ha carestia di sentimento.
Prima di biasimare bisognerebbe sempre vedere se non si possa scusare.