L'aforisma di Julius Charles Hare sottolinea la complessità intrinseca della vita umana, descrivendola come un ponte tra il mondo fisico e quello spirituale. Questo pensiero invita a considerare l'essenza dell'esistenza non solo in termini materialisti ma anche attraverso una prospettiva che riconosce la presenza di qualcosa di più profondo e intangibile all'interno della nostra natura umana. Esso suggerisce un equilibrio delicato tra il corpo fisico, le sue limitazioni e potenzialità biologiche, e l'anima o lo spirito che animano la mente e i sentimenti di ogni individuo. Questo aforisma invita quindi al doppio viaggio dell'esplorazione del mondo tangibile attraverso il corpo e della ricerca delle verità immateriali tramite le dimensioni spirituali ed eteree.