Felicità è anche non accorgersi che in realtà si è soli.
Anche nei giorni in cui arriva una cattiva notizia può accadere qualcosa di buono, e il mondo non finisce né cambia così, da un momento all'altro.
A differenza che nelle grandi difficoltà della vita, nelle piccole cose, nei momenti che passano in un lampo, risplende quella luce misteriosa che si vede quando si realizza un sogno.
Il sonno viene come l'avanzare della marea. Opporsi è impossibile.
Quando si ha qualcosa da perdere si comincia ad avere paura. Ma la felicità è questo: conoscere il valore di quello che possediamo.
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa, soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
Non vedo felicità di cui, perché sia, non tocchi contentarsi.
Virtù e felicità costituiscono insieme in una persona il possesso del sommo bene, per questo anche la felicità, distribuita esattamente in proporzione della moralità, costituisce il sommo bene di un mondo possibile.
Ditemi cosa fa bisogno per essere meno infelici, se pure questo nome di felicità esiste.
La vera felicità è non aver bisogno di felicità.
La felicità è accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull'erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato.
Capita a volte di sentirsi per un minuto felici. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo e passa.
Non abbiamo il tempo di essere noi stessi. Abbiamo solo il tempo di essere felici.
Comunque la felicità non è che sia fare sempre quello che si vuole, semmai è volere sempre quello che si fa.
L'uomo più felice che io conosca ha un accendino e una moglie, ed entrambi funzionano.