La felicità? Basta non badarci per vivere meglio.
Scrivo, quindi sono.
La sinistra è una professione, la più promettente.
Morte. La più implacabile delle malattie ereditarie.
Se non riesci a odiare e a invidiare gli altri, essi ti odieranno e ti invidieranno per questo.
Il mondo si gioca su tre parole simili: caso, causa, caos.
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa, soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
Tre cose occorrono per essere felici: essere imbecilli, essere egoisti e avere una buona salute. Ma se vi manca la prima tutto è finito.
Chi è felice farà felici anche gli altri, chi ha coraggio e fiducia non sarà mai sopraffatto dalla sventura.
Non abbiamo diritto di consumare felicità senza produrne più di quanto abbiamo diritto di consumare ricchezze senza produrne.
Tanto vale l'uomo quanto vale il concetto che egli si forma della felicità.
A ogni donna corrisponde un seduttore. La sua felicità sta nell'incontrarlo.
Due infelicità, sommate, possono fare una felicità.
La felicità è fatta di un niente che, nell'attimo in cui lo godiamo, ci sembra tutto.
È felice chi giudica rettamente. È felice chi è contento della sua condizione, qualsiasi essa sia, e gode di quello che ha. È felice chi affida alla ragione la condotta di tutta la sua vita.
È essenziale per la felicità che il nostro modo di vivere sia determinato dai nostri impulsi profondi e non dai gusti e dai desideri accidentali di coloro che il caso ha voluto fossero nostri vicini, o persino nostri parenti.