Quest'affermazione invita a considerare la natura della felicità e il suo ruolo nella percezione del mondo circostante. L'autore suggerisce che, attraverso l’atto di rinunciare alla propria ultima fonte di soddisfazione personale (la 'ultima felicità'), si può ottenere una prospettiva più ampia e profonda sulle cose della vita. Questa riflessione interiore promuove la comprensione che il benessere individuale, se non condiviso o superato in qualche modo, limita la capacità di vedere oltre le proprie esigenze immediate. Inoltre, l’immagine del lancio verso un vento imprevisto simboleggia lo sforzo umano per sfuggire alle condizioni stabilite e cercare nuove altezze mentali ed emotive.