Gli intellettuali sono divisi su tutto, ma uniti dalla cretineria.
Sono un perdente. Qualcuno deve pur farlo.
Il trionfo del nichilismo: si muore per niente, in incidenti.
Perché le grandi domande sono sempre migliori delle risposte?
La felicità? Basta non badarci per vivere meglio.
Se non riesci a odiare e a invidiare gli altri, essi ti odieranno e ti invidieranno per questo.
Gli intellettuali sono come la mafia: si uccidono tra di loro.
Un intellettuale è un uomo la cui mente osserva sé stessa.
Il diluvio di giornali, tutti i libri pubblicati anno per anno dagli intellettuali, scivolano sui milioni di uomini dei ceti inferiori come l'acqua sul cuoio unto d'olio.
Gli intellettuali. Questo risibile quinto stato.
Comunque agisca, l'intellettuale sbaglia.
Il mondo intellettuale si divide in due classi: da una parte i dilettanti, dall'altra i pedanti.
Gli intellettuali sono destinati a sparire con l'avvento dell'Intelligenza Artificiale com'è avvenuto per gli eroi del cinema muto con l'invenzione del sonoro. Siamo tutti dei Buster Keaton.
L'intellettuale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto.
L'intellettuale è come il bambino della favola, che rivela all'imperatore la sua nudità.
La via più sicura per la perdizione intellettuale: abbandonare i problemi reali per i problemi verbali.