Gli intellettuali sono divisi su tutto, ma uniti dalla cretineria.
La felicità? Basta non badarci per vivere meglio.
La vita, una lotta indomabile contro il sospetto che tutto sia vano.
Una meraviglia degna di re e imperatori: riposare senza essere stanco.
In vecchiaia si pagano i debiti contratti in gioventù.
Forse una sola legge basterebbe: è permesso tutto fuorché ciò che ferisce la bellezza.
L'intellettuale è uno la cui mente si osserva.
Il mondo intellettuale si divide in due classi: da una parte i dilettanti, dall'altra i pedanti.
Un intellettuale è un uomo la cui mente osserva sé stessa.
Gli intellettuali. Questo risibile quinto stato.
Comunque agisca, l'intellettuale sbaglia.
L'intellettuale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto.
Gli intellettuali sono come la mafia: si uccidono tra di loro.
Il diluvio di giornali, tutti i libri pubblicati anno per anno dagli intellettuali, scivolano sui milioni di uomini dei ceti inferiori come l'acqua sul cuoio unto d'olio.
La via più sicura per la perdizione intellettuale: abbandonare i problemi reali per i problemi verbali.