L'uomo si adatta a tutto, anche ai propri simili.— Fausto Gianfranceschi
L'uomo si adatta a tutto, anche ai propri simili.
Sopravvivere per curare la propria sopravvivenza, senza tempo né voglia per altro? Meglio scomparire.
Nessun rimedio è all'altezza della morte.
Non bisogna temere la malinconia, perché temendola la feriamo e la rendiamo più aggressiva. Conviene accettarla educatamente, la si può persino gustare.
La vita, una lotta indomabile contro il sospetto che tutto sia vano.
In vecchiaia si pagano i debiti contratti in gioventù.
Quando un uomo trascorre la propria vita sul mare poi non riesce più ad adattarsi alla vita sulla terra.
Chi non si adatta al mondo è sempre vicino a trovare se stesso. Chi si adatta al mondo non si trova mai, ma può diventare consigliere nazionale.
È un errore doloroso e crasso la distinzione che i rivoluzionari stabiliscono tra borghesi e popolo, o nobili e popolo, o governanti e governati. La distinzione è tra adattati e disadattati: il resto è letteratura e cattiva letteratura.
Adattarsi è sacrificare un bene remoto a un bisogno immediato.
Un essere che s'adatta a tutto: ecco, forse, la miglior definizione che si possa dare dell'uomo.
Un sarto che deve tagliare un abito per un gobbo, deve fare la gobba anche all'abito.
Adattati alla sorte che ti è toccata, e ama gli uomini tra cui ti è toccato vivere, ma amali veramente.
La cosa più importante, riguardo all'universo, è che esso si espande sempre più e, un giorno o l'altro, si sfascerà e scomparirà. Ecco perché se la ragazza dell'ufficio di fianco ha qualche numero ma non tutte le qualità che tu vorresti, beh, conviene che t'adatti.
Nevrosi e psicosi sono entrambe espressioni della ribellione dell'Es contro il mondo esterno, del suo dispiacere, o, se preferite, della sua incapacità di adattarsi alla dura realtà.
Quando si va in cucina, bisogna pur cucinare con gli ingredienti che si trovano.