Ci sono silenzi ottusi e silenzi acuti.— Fausto Gianfranceschi
Ci sono silenzi ottusi e silenzi acuti.
Non bisogna temere la malinconia, perché temendola la feriamo e la rendiamo più aggressiva. Conviene accettarla educatamente, la si può persino gustare.
Se non siete stupidi, riposatevi.
Oltre all'attesa di quello che accadrà dopo la morte, mi inquietano altri due interrogativi antecedenti e senza risposte: quando e come moriro? E il quando è meno preoccupante del come.
Alcuni sono resi grandi dalla sconfitta, altri meschini dalla vittoria.
Sono un perdente. Qualcuno deve pur farlo.
Nel silenzio si cerca di capire.
Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti.
Oggi la parola «casino» è sinonimo di «chiasso», eppure, credetemi, non esiste al mondo luogo più silenzioso di un casino durante le prime ore del mattino: le ragazze dormono, il telefono non squilla, i clienti non possono entrare e tutto è silenzio.
Uomo che ami parlare molto: ascolta e diventerai simile al saggio. L'inizio della saggezza è il silenzio.
Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non capirà nemmeno le tue parole.
Vi è una loquacità che non dice nulla e vi è un silenzio che dice molto.
Silenzio prima di nascere, silenzio dopo la morte, la vita è puro rumore tra due insondabili silenzi.
Di fatto, ogni silenzio consiste nella rete di rumori minuti che l'avvolge: il silenzio dell'isola si staccava da quello del calmo mare circostante perché era percorso da fruscii vegetali, da versi d'uccelli o da un improvviso frullo d'ali.
Il silenzio non è solo d'oro, è anche spesso citato male.
Il suo silenzio era abbastanza eloquente.