Se non riesci a odiare e a invidiare gli altri, essi ti odieranno e ti invidieranno per questo.
In vecchiaia si pagano i debiti contratti in gioventù.
Ai critici che si improvvisano narratori consiglierei un nuovo genere letterario: l'autostroncatura.
Morte. La più implacabile delle malattie ereditarie.
Non bisogna temere la malinconia, perché temendola la feriamo e la rendiamo più aggressiva. Conviene accettarla educatamente, la si può persino gustare.
Una meraviglia degna di re e imperatori: riposare senza essere stanco.
L'invidioso piange più del bene altrui che del proprio male.
Gli uomini oggetto di invidia sono destinati a scomparire: alcuni verranno eliminati, altri cadranno. La prosperità è inquieta: si tormenta da sé.
L'esaltazione degli antichi scrittori procede non dalla reverenza per i morti, ma dallo spirito di rivalità e dalla reciproca invidia dei vivi.
La nostra invidia dura sempre più a lungo della felicità di quelli che invidiamo.
L'invidia di ieri non è già finita: stasera vi invidio la vita.
Ogni volta che penso alla crocifissione di Cristo, commetto il peccato dell'invidia.
O invidia, radice di mali infiniti, verme roditore di tutte le virtù!
Provare invidia è umano, assaporare la gioia per il danno altrui è diabolico.
Il guadagno altrui viene quasi sempre percepito come una perdita propria.
Che se ne fa l'uomo del danaro, se non lo aiuta a suscitare l'invidia del prossimo mediante lo sfarzo di indumenti rari? Che gusto c'è a vestirsi di lana o di tela, se tutto il mondo ne fa uso?
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