L'invidia è una terribile fonte di infelicità per moltissima gente.
In mancanza di qualsiasi principio-guida, la politica diviene una lotta aperta per il potere.
L'etica del lavoro è l'etica degli schiavi, e il mondo moderno non ha bisogno di schiavi.
È fanatico chi pensa che qualcosa possa essere tanto importante da superare qualsiasi altra.
Essere capaci di riempire intelligentemente le ore di ozio è l'ultimo prodotto delia civiltà, e al giorno d'oggi pochissime persone hanno raggiunto questo livello.
L'uomo invidioso pensa che se il suo vicino si rompe una gamba, egli sarà in grado di camminare meglio.
Il vasaio ce l'ha con il vasaio e l'artigiano con l'artigiano, il mendico invidia il mendico e il poeta il poeta.
Gli uomini invidiosi dal fiuto più sottile cercano di non conoscere con maggior precisione il loro rivale per potersi sentire superiori a lui.
L'invidioso è destinato a non godere mai.
Non c'è che una stagione: l'estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
L'invidia e le teste vuote vanno sempre insieme.
Non invidiamo quelli che stanno più in alto: quelle che sembravano vette si sono rivelate dirupi.
Un io feroce: ecco l'invidioso.
L'invidia somiglia molto all'amore: essere invidiato è quasi essere amato.
Non è felice l'uomo che nessuno invidia.