L'invidia è un cieco che vuole strapparti gli occhi.— Carlos Ruiz Zafón
L'invidia è un cieco che vuole strapparti gli occhi.
Esistono carceri peggiori delle parole.
Esercito, Matrimonio, Chiesa e Banca: i quattro cavalieri dell'apocalisse.
Avere successo nella vita quando la famiglia ti sostiene e crede in te non ha nessun merito.
Passata la prima gioventù, ci si rende conto della fragilità della propria esistenza.
Provare invidia è umano, assaporare la gioia per il danno altrui è diabolico.
Alla resa dei conti, non c'è vizio che nuoccia tanto alla felicità dell'uomo come l'invidia.
Che cosa è l'uomo che invidia l'altro uomo, se non una miseria che invidia un'altra miseria?
L'invidia si annida in fondo al cuore umano come una vipera nella sua tana.
Coloro i quali hanno meno fiducia in se stessi, sono i più invidiosi.
A differenza della lussuria, della superbia, della gola, l'invidia è forse l'unico vizio che non dà piacere.
L'invidia non arriva mai al ballo vestita da invidia. Arriva vestita da qualcos'altro: ascetismo, standard elevati, buonsenso.
L'invidia non è altro che un odio per la superiorità altrui.
L'invidia somiglia molto all'amore: essere invidiato è quasi essere amato.
Un successo letterario clamoroso riesce a spegnere l'invidia, non ad accendere la stima.