L'invidia si annida in fondo al cuore umano come una vipera nella sua tana.
Una nobiltà senza privilegi è come un utensile senza manico.
Ogni donna la sua fortuna ce l'ha fra le gambe.
Il principio della vita elegante è un alto pensiero d'ordine e d'armonia, destinato a trasmettere poesia alle cose.
L'abbigliamento è, al tempo stesso, una scienza, un'arte, un'abitudine, un sentimento.
L'avarizia comincia dove finisce la povertà.
Congratularsi vuol dire esprimere con garbo la propria invidia.
Come la ruggine consuma il ferro, così la invidia consuma gli invidiosi.
Il ferro è consumato dalla ruggine, l'invidioso dal suo vizio.
In termini psicologici potremmo dire che l'invidia è un tentativo un po' maldestro di recuperare la fiducia e la stima in sé stessi, impedendo la caduta del proprio valore attraverso la svalutazione dell'altro.
L'invidia è una terribile fonte di infelicità per moltissima gente.
L'invidia deriva dal confronto irrazionale fra quanto hanno raggiunto altre persone e quanto avete raggiunto voi. Non è la mancanza delle qualità che possiedono gli altri a causare il vostro insuccesso, bensì l'incapacità di valorizzare a dovere le qualità che possedete.
Ci sono due Pd, quello del territorio dove con l'Idv si sta realizzando un nucleo di alternativa e quello della dirigenza politica fatto di invidia e insoddisfazione. Noi facciamo politica, non è colpa nostra se gli elettori ci premiano.
L'invidia, il sentimento più fortificante e più puro.
Sono immune dall'invidia, libero di provare ammirazione e amicizia, che bellezza! Non c'è niente di più triste di qualcuno che soffre per il successo altrui, che è schiavo della critica e del rancore, che trasuda invidia, che si dibatte nel dispetto: un infelice.
Guardatevi da coloro che si indignano con facilità dal momento che l'indignazione è separata dalla indegnità solo attraverso il velo sottile dell'invidia.