Ogni qual volta che un amico ha successo una piccola parte di me muore.
Se molti uomini e donne fossero forzati a fare affidamento sul fascino fisico per attrarre gli amanti, le loro vite sessuali sarebbero non solo misere ma, in un paese come l'America col culto della giovinezza, anche dolorosamente brevi.
"Dopo che è morta, l'ho amata". È la storia di ogni vita, e di ogni morte.
Alcuni scrittori prendono gusto al bere, altri al pubblico.
Lo stile è sapere chi sei, cosa vuoi dire, e non importartene un fico secco.
L'esaltazione degli antichi scrittori procede non dalla reverenza per i morti, ma dallo spirito di rivalità e dalla reciproca invidia dei vivi.
Gli uomini non conoscono la propria felicità, ma quella degli altri non gli sfugge mai.
L'invidia è più irreconciliabile dell'odio.
L'invidia è quel sentimento che nasce nell'istante in cui ci si assume la consapevolezza di essere dei falliti.
L'invidia è una pandemia.
Che cosa è l'uomo che invidia l'altro uomo, se non una miseria che invidia un'altra miseria?
L'invidioso piange più del bene altrui che del proprio male.
Non si deve invidiare nessuno; i buoni non meritano invidia; per quanto riguarda i cattivi, più hanno fortuna e più si rovinano.
Il morso dell'invidia è quello spasmo doloroso che ci afferra nostro malgrado alla vista di qualcuno che possiede quello che non possediamo e che desideriamo. E' il prodotto della vertigine della mancanza.
Non si deve invidiare nessuno; visto che i buoni non meritano invidia, ed in quanto ai cattivi, più essi trovano buona sorte più si rovinano.