L'invidia di ieri non è già finita: stasera vi invidio la vita.— Fabrizio De André
L'invidia di ieri non è già finita: stasera vi invidio la vita.
Così fu quell'amore dal mancato finale così splendido e vero da potervi ingannare.
Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno non si guardò neppure intorno ma versò il vino, spezzò il pane per chi diceva ho sete e ho fame.
Attraverso l'esercizio della solitudine si coltiva la dignità: trovo estremamente più dignitoso chiedere l'elemosina che fare le scarpe al proprio collega in ufficio.
Io mi dico: è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati.
E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà.
Una delle conseguenze dell'invidia eccessiva sembra essere il precoce instaurarsi del senso di colpa.
In una coppia di sportivi invidia e competizione ci sono. Vedere che la tua fidanzata va così bene non è facile per Luca. Io cerco di stare attenta. Non do troppo valore alle cose, volo basso, la butto sul ridere.
L'invidia è come una palla di gomma che più la spingi sotto e più torna a galla.
L'invidia si volge alle cose vicine, mentre quelle lontane sono guardate con animo schietto e sincero. La vita del saggio, dunque, spazia per ogni dove, è senza tempo, non è limitata, come quella degli altri mortali.
Non v'è nulla di più inconciliabile e crudele dell'invidia: eppure ci sforziamo senza posa soprattutto di suscitarla!
Ogni persona ha ciò che non vuole, e ciò che vorrebbe l'hanno gli altri.
L'invidia è odio, è la base, se non lo zoccolo duro di tutte le psicopatologie. Perché se ti invidio, inevitabilmente voglio il tuo male, e se voglio il tuo male, inevitabilmente voglio il "mio" male.
Nessuno è gran che da invidiare, innumerevoli sono da compiangere molto.
L'invidia è una buona stoffa per confezionare una spia.
L'uomo invidioso pensa che se il suo vicino si rompe una gamba, egli sarà in grado di camminare meglio.