L'invidioso mi loda senza saperlo.— Khalil Gibran
L'invidioso mi loda senza saperlo.
Datemi il silenzio e sfiderò la notte.
L'amore non dà nulla se non se stesso,non coglie nulla se non da se stesso.L'amore non possiede,né vorrebbe essere posseduto,poiché l'amore basta all'amore.
È sbagliato pensare che l'amore sia frutto di una lunga conoscenza e di un tenace corteggiamento. L'amore è la sorgente dell'affinità spirituale e se tale affinità non nasce all'istante, non potrà svilupparsi nel corso degli anni e neanche delle generazioni.
Il migliore fra gli uomini è colui che arrossisce quando lo lodi e rimane in silenzio quando lo diffami.
Senso dell'umorismo vuol dire senso della proporzione.
Sola la miseria è senza invidia nelle cose presenti.
L'invidia è più irreconciliabile dell'odio.
Il guadagno altrui viene quasi sempre percepito come una perdita propria.
L'invidia è il sintomo della mancanza di apprezzamento del proprio valore di unicità e di autostima. Ognuno di noi ha qualcosa da dare che nessun altro ha.
La spia va a caccia per conto d'altri, come il cane; l'invidioso va a caccia per conto proprio, come il gatto.
Pochissime persone parlano chiaramente e volentieri dell'invidia che provano: parlarne apertamente inibisce perché è come mettersi a nudo, svelare la parte più meschina e vulnerabile di sé.
L'invidia si volge alle cose vicine, mentre quelle lontane sono guardate con animo schietto e sincero. La vita del saggio, dunque, spazia per ogni dove, è senza tempo, non è limitata, come quella degli altri mortali.
L'invidioso piange più del bene altrui che del proprio male.
Il morso dell'invidia è quello spasmo doloroso che ci afferra nostro malgrado alla vista di qualcuno che possiede quello che non possediamo e che desideriamo. E' il prodotto della vertigine della mancanza.
L'invidia di ieri non è già finita: stasera vi invidio la vita.