Le persone possono mostrarsi gelose, ma nascondono la loro invidia.
Per avere successo bisogna essere in anticipo sul proprio tempo, ma solo un po'.
Il gusto esigente fa del piacere una lotta.
L'ideologia ha lasciato l'impronta sullo stesso sofà sul quale sono seduto.
Le ombre della rispettabilità iniziano a chiudersi sulla testa che ingrigisce.
L'invidioso mi loda senza saperlo.
Non è felice l'uomo che nessuno invidia.
Pochissime persone parlano chiaramente e volentieri dell'invidia che provano: parlarne apertamente inibisce perché è come mettersi a nudo, svelare la parte più meschina e vulnerabile di sé.
L'invidia è come una palla di gomma che più la spingi sotto e più ti torna a galla.
A differenza della lussuria, della superbia, della gola, l'invidia è forse l'unico vizio che non dà piacere.
Il guadagno altrui viene quasi sempre percepito come una perdita propria.
Non sopravvalutare quello che hai ricevuto e non invidiare il prossimo: colui che invidia il prossimo non conseguirà la pace della mente.
L'invidia deriva dal confronto irrazionale fra quanto hanno raggiunto altre persone e quanto avete raggiunto voi. Non è la mancanza delle qualità che possiedono gli altri a causare il vostro insuccesso, bensì l'incapacità di valorizzare a dovere le qualità che possedete.
Non c'è che una stagione: l'estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
L'esaltazione degli antichi scrittori procede non dalla reverenza per i morti, ma dallo spirito di rivalità e dalla reciproca invidia dei vivi.