Le persone possono mostrarsi gelose, ma nascondono la loro invidia.
La nostalgia dipinge un sorriso sul volto di pietra del passato.
Per capire uno stile letterario, considera ciò che omette.
L'ideologia ha lasciato l'impronta sullo stesso sofà sul quale sono seduto.
Alla fine, la fede cieca è il solo tipo di fede.
Fallisci, e i tuoi amici si sentiranno superiori. Abbi successo, e loro proveranno risentimento.
L'invidia è come prendere un veleno e aspettare che l'altra persona muoia.
Congratularsi vuol dire esprimere con garbo la propria invidia.
Non si deve invidiare nessuno; visto che i buoni non meritano invidia, ed in quanto ai cattivi, più essi trovano buona sorte più si rovinano.
L'invidia è una pandemia.
Sono immune dall'invidia, libero di provare ammirazione e amicizia, che bellezza! Non c'è niente di più triste di qualcuno che soffre per il successo altrui, che è schiavo della critica e del rancore, che trasuda invidia, che si dibatte nel dispetto: un infelice.
Possiamo descrivere il nostro odio, la nostra gelosia, le nostre paure, le nostre vergogne. Ma non la nostra invidia.
L'invidia è una buona stoffa per confezionare una spia.
L'invidia è odio, è la base, se non lo zoccolo duro di tutte le psicopatologie. Perché se ti invidio, inevitabilmente voglio il tuo male, e se voglio il tuo male, inevitabilmente voglio il "mio" male.
L'invidioso piange più del bene altrui che del proprio male.
Una delle conseguenze dell'invidia eccessiva sembra essere il precoce instaurarsi del senso di colpa.