L'invidioso è destinato a non godere mai.— Silvio Ceccato
L'invidioso è destinato a non godere mai.
Occorre far incontrare bambini e ragazzi con l'eccezione, ché a fargli incontrare la normalità ci pensa la vita.
Nessuna gioia è più grande del sentire la propria mente che si espande.
La differenza tra l'uomo della strada e lo scienziato è dunque questa, che se l'uno riprova lo fa per una immediata necessità, curiosità accidentale, diletto, mentre l'altro lo fa di mestiere.
La maggior forza dell'uomo a tutte le età è che egli si dia un futuro.
Congratularsi vuol dire esprimere con garbo la propria invidia.
O invidia, radice di mali infiniti, verme roditore di tutte le virtù!
E di innumerevoli afflizioni è generoso il mondo, ma i morsi dell'invidia sono tra le ferite più sanguinose, profonde, difficili, da rimarginare e complessivamente degne di pietà.
L'invidia non tocca solamente i cattivi, ma anche i buoni e nelle cose buone... È una tristezza, una malinconia, è come una malattia del cuore.
L'invidioso non muore mai una volta sola, ma tante volte quante l'invidiato vive salutato dal plauso della gente.
L'invidia è odio, è la base, se non lo zoccolo duro di tutte le psicopatologie. Perché se ti invidio, inevitabilmente voglio il tuo male, e se voglio il tuo male, inevitabilmente voglio il "mio" male.
In una coppia di sportivi invidia e competizione ci sono. Vedere che la tua fidanzata va così bene non è facile per Luca. Io cerco di stare attenta. Non do troppo valore alle cose, volo basso, la butto sul ridere.
Non si deve invidiare nessuno; visto che i buoni non meritano invidia, ed in quanto ai cattivi, più essi trovano buona sorte più si rovinano.
Non c'è nessuno che meriti la tua invidia.
È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna.