Il ferro è consumato dalla ruggine, l'invidioso dal suo vizio.
Non fare errori non è nel potere dell'uomo; ma dai propri errori e sbagli il saggio e buono apprende la saggezza per il futuro.
Ho scelto l'uomo simpatico a preferenza del ricco: preferisco un uomo senza denaro al denaro senza un uomo.
Se è vero che chi gioca a palla impara contemporaneamente a lanciarla e a riceverla, nell'uso della parola invece il saperla accogliere bene precede il pronunciarla.
Il saggio si gioca un uovo per guadagnare una gallina,e invece lo sciocco si gioca una gallina per avere un uovo.
La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità.
Alla resa dei conti, non c'è vizio che nuoccia tanto alla felicità dell'uomo come l'invidia.
L'invidia si volge alle cose vicine, mentre quelle lontane sono guardate con animo schietto e sincero. La vita del saggio, dunque, spazia per ogni dove, è senza tempo, non è limitata, come quella degli altri mortali.
Tre sono gli istinti primordiali: l'angoscia, l'invidia e il senso di immortalità.
Il vero amico non è colui che è solidale nella disgrazia, ma quello che sopporta il tuo successo.
L'invidia è odio, è la base, se non lo zoccolo duro di tutte le psicopatologie. Perché se ti invidio, inevitabilmente voglio il tuo male, e se voglio il tuo male, inevitabilmente voglio il "mio" male.
Guardatevi da coloro che si indignano con facilità dal momento che l'indignazione è separata dalla indegnità solo attraverso il velo sottile dell'invidia.
Che se ne fa l'uomo del danaro, se non lo aiuta a suscitare l'invidia del prossimo mediante lo sfarzo di indumenti rari? Che gusto c'è a vestirsi di lana o di tela, se tutto il mondo ne fa uso?
Non c'è che una stagione: l'estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
L'invidia è così magra e pallida perché morde e non mangia.
Che cosa è l'uomo che invidia l'altro uomo, se non una miseria che invidia un'altra miseria?